Isola di Redonda
L’isola di Redonda fa parte dell’Arcipelago delle Antille: una dipendenza dello Stato dei Caraibi di Antigua e Barbuda.
La storia dell’Isola di Redonda
Ecco di seguito alcuni cenni storici sull’isola di Redonda:
- Fu Cristoforo Colombo che scoprì l’Isola di Redonda dopo il suo secondo viaggio in questa zona: la battezzò con il nome di Santa Maria la Redonda. Dato che Redonda era solo una piccola isola di soli 3 km² di superficie, non interessava a nessuna potenza coloniale, ma, per molti secoli, servì solo come rifugio per i corsari.
- Cominciò ad essere interessante agli occhi dei potenti solo verso la fine del XIX secolo, quando lo stato dell’Inghilterra, decise di inglobarla per evitare che lo facessero gli Stati Uniti per sfruttare i giacimenti di fosfati (si creavano dal guano prodotto dagli uccelli) presenti in questa splendida terra.
- Da quel momento, seguì, le direttive e le sorti dell’Impero britannico: lo sfruttamento minerario continuò fino agli inizi del 1900 quando la società che se ne occupava non decise di abbandonare.
- All’incirca nel 1865, fu scoperto un giacimento di fosfato, per cui furono assunti sull’isola molti operai: nello stesso anno, fu acquistato dal banchiere Matthew Dowdy Shiell per festeggiare la nascita di suo figlio Matthew Phipps Shiell (nel 1880 fu incoronato re dell’isola di Redonda con il titolo di King Felipe).
- In seguito, il trono, passò al poeta e bibliografo neo-romantico John Gawsworth (re H. M. Juan I) che lo passò ad un’altra persona (l’editore John Wynne-Tyson: (re H. M. Juan II).
- Nel 1997, Wynne-Tyson, lasciò il trono al romanziere spagnolo Javier Marias (H. M. Xavier I).
Curiosità sull’isola di Redonda
Tempo fa, l’Isola di Redonda, era invasa da capre e ratti selvatici voraci che avevano defraudato flora e fauna presente sull’isola. Oggi, per fortuna, sta riprendendo la “vitalità“ di una volta compiendo un grande recupero. Infatti, attualmente, tutti gli animali si sono “ripresentati” a farla da “padroni” in questa splendida isola. Solo fino anche a 5 anni fa, tutto questo non era più possibile, proprio perché stava morendo un po’ alla volta a causa di questi animali voraci che stavano distruggendo tutto.
Gli abitanti di Antigua (di cui Redonda fa parte), ormai la davano per spacciata come un’isola morente che stava sprofondando nel mare. Invece, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, aveva moltissime attività anche grazie alla presenza di una miniera: quindi, operai e gente che vivevano lì, la rendevano un’isola sempre “attiva”.
Però, la miniera a causa della Prima guerra mondiale chiuse e, restarono sull’isola solo ratti e capre che nel tempo diventarono voraci distruggendo tutto: restò solo polvere e pezzi di vecchi macchinari.
Per tanti anni, si è pensato, che non si potesse salvare l’isola di Redonda da tutti questi danni, ma così non è stato: si è ripresa alla grande dando anche una svolta che non si poteva neanche immaginare.
Tutto questo è stato possibile grazie all’intervento di rinaturalizzazione (Redonda Restoration Programme), che ha “eliminato” gli elementi che infastidivano l’isola (capre e ratti) ridandole, piano piano, l’antico splendore.
Chi si è occupato di visionare il progetto di recupero dell’Isola di Redonda (Natalya Lawrence: coordinatrice dell’Environmental Awareness Group), ha ammesso che: “In generale la Conservazione ad Antigua è vista come una cosa elitaria” perché, in questa zona, si può fare il recupero di un’isola solo se si hanno i soldi, altrimenti, se si deve pensare di dar da mangiare alla famiglia ciò non è fattibile.
Per il futuro ci sono altri piani di recupero ma non hanno una scadenza sicura perché, non si sa mai, quando potrebbero iniziare. Si dovrà anche sperare che altre specie invasive non ricomincino ad “abitare” l’isola rendendo tutto più difficile.
Al momento è solo possibile un programma per trasformare l’isola e le sue acque in una riserva naturale permanente.